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Gli Urban Interiors sono spazi poco esposti e riparati, l’opposto dello spazio pubblico moderno: luminoso, trasparente e fluido. Non sono definibili dalle connotazioni morfologiche ma dagli usi, dalle relazioni, dai corpi che li abitano. Obiettivo della mostra è discutere dei modi in cui si riconfigura lo stare in pubblico nella città contemporanea.

Gli Urban Interiors sono luoghi collettivi vissuti come fossero interni: ambigui, equivoci e provvisori. Ripari, ma anche luoghi di conflitto nei quali si creano, per qualche motivo, particolari atmosfere a partire dalla densità dei corpi che si incontrano per rivendicare qualcosa nello spazio pubblico. Luoghi temporanei, diversamente collocati dentro lo spazio della città, del progetto e delle politiche. La mostra Urban Interiors espone 12 modellini concettuali di luoghi della città di Torino che funzionano come interni. L’obiettivo è aprire una discussione su come nella città contemporanea i corpi, nella loro irrimediabile pluralità e nelle loro relazioni, rivendicano lo stare in pubblico. O meglio, come trovano e producono il pubblico attraverso l’occupazione e la riconfigurazione dello spazio. L’immagine trasparente e fluida dello spazio pubblico moderno che ha attraversato la filosofia, non meno che l’architettura, appare entro questa angolazione, irrimediabilmente lontana.

Coordinamento scientifico: Cristina Bianchetti con Michele Cerruti But; Agim Kerçuku, Luis Antonio Martin Sanchenz, Eloy Llevat Soy, Ianira Vassallo.
Coordinamento realizzazione modelli: Cristiana Bertone