Casa do quarteira, Orizzontale © Rui Soares

È on-line il programma di Architettura in Città, l’iniziativa della Fondazione per l’architettura / Torino e dell’Ordine degli Architetti di Torino che da mercoledì 24 a sabato 27 maggio 2017 inviterà i cittadini a riflettere sul rapporto tra l’abitare e la città, attraverso incontri, mostre, spettacoli, tour, performance e proiezioni cinematografiche.
Con oltre 40 sedi satellite, il Festival animerà il territorio torinese e dintorni adottando come cittadella lo Spazio Q35 di via Quittengo 35. Qui si terranno molte delle iniziative in programma, tra cui le conferenze proposte dalla Fondazione e dall’Ordine: quattro appuntamenti fissi che andranno in scena tutte le sere alle 18.30 nello “Studio”.
Si inizierà mercoledì 24 maggio con il progetto Living Architectures, raccontato da Ila Beka, quindi nelle tre serate successive saranno indagate tre diverse declinazioni del tema dell’abitare e delle sue relazioni con la città.

I paesaggi domestici saranno al centro dell’incontro La casa sono io di giovedì 25 maggio, un dialogo tra gli architetti Stefano Pujatti (ElasticoSPA) e Xavier Vendrell (Rural Studio) e i curatori Mariabruna Fabrizi e Fosco Lucarelli (Socks) sul rapporto intimo che si stabilisce tra casa e abitante.
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Venerdì 26 maggio si rifletterà invece sui paesaggi collettivi durante la conferenza Dopo il casermone; con la demolizione delle Vele di Scampia, anche in Italia crolla definitivamente il mito modernista dei complessi residenziali ad alta densità. Che fare dunque dei grandi quartieri e delle megastrutture presenti sul territorio? E come pensare all’housing oggi, dopo il tramonto dell’epoca dei casermoni? Ne discuteranno la storica dell’architettura Gaia Caramellino, il cofondatore di Stalker Lorenzo Romito e cyop&kaf.
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La città come casa è il titolo dell’appuntamento di sabato 27 maggio, dedicato ai paesaggi urbani; se la città del XXI secolo mostra una preoccupante accelerazione dei processi di privatizzazione dello spazio urbano, essa è anche il luogo ove prendono forma molteplici dinamiche di riappropriazione dei suoi edifici, strade e piazze. La professoressa Cristina Bianchetti, insieme agli architetti Matilde Cassani e Stefano Ragazzo (Orizzontale), discuteranno di come la città possa essere abitata tra le sue “pieghe”.
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